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G7 finanze: timidi passi avanti su clima e sviluppo

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SABATO 25 MAGGIO 2024 – STRESA Si è conclusa la riunione dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali del G7, svoltasi a Stresa dal 23 al 25 maggio 2024.

I principali risultati del Comunicato di Stresa includono:

  • IDA: il G7 si mostra favorevole a un efficace rifinanziamento dell’Associazione Internazionale per lo Sviluppo della Banca Mondiale (IDA) entro la fine dell’anno attraverso “un pacchetto di politiche e finanziamenti che garantisca risultati ambiziosi”, ma non dà alcun segnale concreto sul superamento della soglia critica dei 100 miliardi di dollari, come proposto dalla Banca Mondiale, o dei 120 miliardi di dollari attesi dai leader africani.
  • Debito: il G7 riconosce le difficoltà che molti Paesi a basso e medio reddito stanno affrontando sul debito e la necessità di migliorare il Quadro comune. Tuttavia, non propone approcci radicalmente diversi, come significative riduzioni o un pacchetto di proposte per la ristrutturazione del debito. I G7 accolgono con favore lo sviluppo di clausole di resilienza climatica per mettere in pausa i pagamenti del debito in caso di crisi.
  • Riforme delle MDBs: Il G7 ribadisce il proprio impegno a migliorare e riformare le Banche Multilaterali di Sviluppo (MDBs), in linea con gli obiettivi del G20, per ottenere MDBs migliori, più grandi e più efficaci. Accolgono con favore e sollecitano la prosecuzione dell’attuazione della riforma degli indicatori di adeguatezza patrimoniale (CAF) del G20, compresa la collaborazione con le agenzie di credit rating per riflettere meglio il valore del capitale richiamabile e sbloccare ulteriori finanziamenti. L’implementazione della CAF del G20 creerà anche le condizioni per eventuali aumenti di capitale decisi dai consigli di amministrazione e dalla direzione delle MDBs. Sono stati accolti con favore gli aumenti di capitale della EBRD e della IDB Invest e a breve l’aumento del capitale richiamabile della AfDB.
  • Tassazione internazionale: Il G7 mira a concludere i negoziati sulla riallocazione dei diritti di tassazione sui profitti delle maggiori multinazionali (Primo Pilastro) entro la fine di giugno 2024 e accoglie con favore i progressi sulla tassa minima globale (Secondo Pilastro). Stabiliscono i parametri di azione nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sulla cooperazione fiscale internazionale e si mostrano aperti a partecipare alle discussioni sulla proposta della Presidenza brasiliana del G20 relativa alla tassazione delle persone più ricche. Il G7 ha inoltre adottato il Rapporto sui progressi della cooperazione fiscale 2024.
  • Gestione della transizione verde e degli impatti climatici: Il G7 ha adottato due nuovi quadri di riferimento, il Finance Track Menu of Policy Options for a Just Transition (qui per il summary), che offre opzioni non vincolanti per le strategie di mitigazione nazionali e internazionali, e l’High-Level Framework for Public-Private Insurance Programmes against Natural Hazards (qui per il summary), finalizzato a ridurre il deficit di protezione assicurativa contro i rischi naturali attraverso partenariati pubblico-privati con le parti interessate, per migliorare l’adattamento agli eventi catastrofici.
  • Piani di transizione: Il comunicato sottolinea la necessità di mobilitare gli investimenti pubblici e privati per guidare la transizione globale verso un’economia a zero emissioni. Il G7 ribadisce la necessità di avere piani di transizione con dati disponibili, comparabili e credibili, con una base scientifica. Si pone un’enfasi importante su quadri coerenti per i piani di transizione sia nell’economia reale che nelle istituzioni finanziarie. Come nei comunicati precedenti, i Paesi sostengono lo sviluppo da parte dell’International Sustainability Standards Board (ISSB) di un quadro comune per la rendicontazione della sostenibilità e la pubblicazione delle informative relative al clima.
  • Iniziative per l’Africa: Il comunicato include 3 iniziative per lo sviluppo dell’Africa: l’African Vaccine Manufacturing Accelerator (AVMA), il partenariato Resilient and Inclusive Supply-chain Enhancement (RISE) e l’Alliance for Green Infrastructure in Africa (AGIA), con un impegno a contribuire con 150 milioni di dollari in sovvenzioni, capitali agevolati e commerciali per mobilitare 3 miliardi di dollari di investimenti privati.
  • Nuovo Obiettivo Collettivo Quantificato sui Finanziamenti per il Clima (NCQG): nessun riferimento al principale obiettivo da raggiungere alla COP29 di Baku, a differenza del testo del comunicato del G7 su clima, energia e ambiente di fine aprile.
  • I grandi assenti: Nessun riferimento ai Diritti Speciali di Prelievo (DSP), compresa la decisione del FMI che approva l’uso delle DSP per l’acquisizione di strumenti di capitale ibrido emessi da detentori prescritti, al Nuovo Obiettivo Collettivo Quantificato sui Finanziamenti per il Clima (NCQG) da concordare alla COP29 di Baku, e ai sussidi ai combustibili fossili, nonostante l’obiettivo del G7 di eliminarli gradualmente entro il 2025, in contrasto con il testo del comunicato del G7 su clima, energia e ambiente di fine aprile. 

 

Luca Bergamaschi, Direttore e Co-fondatore di ECCO, il think tank italiano per il clima, ha detto:

Risposte più ambiziose saranno necessarie da parte dei Leaders al Vertice G7 di metà giugno sia per assicurare nuovi impegni finanziari, in particolare attraverso un incremento reale e significativo dei contributi al Fonda IDA di Banca Mondiale, che per accelerare le riforme del debito, che sta strozzando le economie più vulnerabili. Senza questi nuovi impegni, ogni promessa di una nuova relazione con l’Africa non sarà credibile.

 

Eleonora Cogo, Esperta Senior Finanza Internazionale, del think tank ECCO, ha detto:

“Siamo soddisfatti dell’attenzione riservata alle politiche di mitigazione per la transizione e di come meglio prepararsi per affrontare gli impatti climatici migliorando la protezione assicurativa. Tuttavia, ci preoccupa la totale assenza di un riferimento al nuovo obiettivo di finanza per il clima, che sarà negoziato il prossimo novembre alla COP29 di Baku. La finanza per il clima è un pilastro fondamentale dell’Accordo di Parigi. Senza consenso sul nuovo obiettivo, l’intero Accordo di Parigi è a rischio.”

 

Beatrice Moro, Analista Senior Finanza Sostenibile, del think tank ECCO, ha detto:

“Positivo il riconoscimento del ruolo cruciale dei piani di transizione come strumenti strategici per mobilizzare e indirizzare gli investimenti verdi per aziende e sistema finanziario. L’impegno a definire regole di rendicontazione comuni è sicuramente un passo necessario per garantire la credibilità e la comparabilità dei dati, e creare così un sistema economico integrato ed equilibrato. Tuttavia, è fondamentale che gli impegni presi in questa ministeriale siano ancor più ambiziosi e aprano spazi per la cooperazione con i Paesi al di fuori del G7, partendo dal G20, accelerando gli sforzi in questa direzione e considerando i rischi significativi che il cambiamento climatico pone ai sistemi economici e finanziari globali. Il G7 dovrà quindi in sede G20 supportare più convintamente riforme per le politiche prudenziali, essenziali per la gestione ordinata dell’uscita progressiva dall’economia fossile.”

 

 


Che cos’è l’IDA?

 L’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo (IDA) fa parte della Banca Mondiale ed è la principale fonte di finanziamenti agevolati per i 75 Paesi più poveri del mondo. È stata istituita nel 1960 per aiutare i Paesi che ne hanno più bisogno a raggiungere l’indipendenza economica, garantendo alla popolazione l’accesso alla salute e ai servizi sociali, sicurezza alimentare e una migliore qualità di vita. È un fondo di partenariato globale che mira a migliorare le condizioni di vita di 1,5 miliardi di persone. Ogni tre anni, i Paesi si riuniscono per integrare i fondi dell’IDA, in modo da poter fornire finanziamenti accessibili e convenienti ai Paesi che ne hanno bisogno. Per ogni dollaro investito, IDA genera circa 4 dollari. Quest’anno il rifinanziamento è più critico che mai, poiché le pressioni esercitate dalla pandemia COVID, le successive crisi economiche e conflitti ne hanno esaurito i fondi proprio quando il bisogno era più elevato.

 

Che cos’è l’NCQG?

Il Nuovo Obiettivo Collettivo Quantificato (NCQG) è il risultato cruciale che ci si aspetta dal negoziato sul clima di Baku, Azerbaigian (COP29), che mira a fissare un nuovo obiettivo per i finanziamenti globali per il clima dopo il 2025. Questo accordo è fondamentale per garantire ai Paesi in via di sviluppo il sostegno finanziario di cui hanno bisogno per il prossimo ciclo di contributi nazionali determinati (NDC). Si basa su impegni precedenti, come quello della fornitura di 100 miliardi di dollari all’anno fino al 2025, e riflette i cambiamenti delle necessità dei Paesi in via di sviluppo. Il processo di creazione del NCQG è iniziato nel 2021 e prevede discussioni durante tutto l’anno per garantire che rifletta accuratamente le priorità e le sfide dei diversi Paesi.

 


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